Ultimo aggiornamento il 29 novembre 2019 alle 12:20
Fridays for Future contro il Black Friday: ecco il BlockFriday
A pochi giorni dal via del summit Onu sul clima, a Madrid, i giovani protestano anche contro il consumismo che inquina. E oggi non è un giorno qualsiasi...
In queste ore piazze e città di tutto il mondo stanno accogliendo il quarto sciopero globale dei ragazzi dei Fridays for Future, il movimento ispirato alla protesta dell’attivista svedese Greta Thunberg. Contro i cambiamenti climatici gli studenti si sono mobilitati chiedendo maggiore impegno alla politica per ridurre il riscaldamento globale. Ma il messaggio ambientalista di questa nuova edizione del Climate Strike assume toni critici anche nei confronti del Black Friday, il Natale anticipato che milioni di consumatori in tutto il mondo si stanno già gustando. Da Amazon in giù, le aziende stanno esaudendo i desideri dei consumatori inviando pacchi su pacchi, mettendo in moto una logistica immensa (e inquinante) per spedire tutti gli ordini. Per questo l’hashtag di protesta ideato dai militanti dei Fridays for Future è BlockFriday.
Il messaggio, neanche a dirlo, è in aperta polemica con i giganti dell’e-commerce come Amazon. In discussione c’è proprio il modello consumistico proposto da un appuntamento commerciale simile che, secondo i giovani, non tiene in considerazione l’impatto ambientale di camion, furgoncini e pacchi richiesto alle aziende per stare dietro a questa battuta di caccia alla migliore offerta online. Chissà se Greta Thunberg parlerà anche del BlockFriday alla Conferenza Onu sul clima in programma a Madrid – dal 2 al 13 dicembre – dove l’icona green globale è attesa per un discorso.
Day 16. In the middle of the ocean I’m struck by the news that the EU Parliament has declared a climate emergency.
We can’t solve a crisis without treating it as one. Let’s hope they now take drastic sufficient action.
Join the #climatestrike to put pressure on them! pic.twitter.com/PcWPU8yowf— Greta Thunberg (@GretaThunberg) November 28, 2019
Il quarto Climate Strike è anche il primo senza che Greta sfili in una piazza. La ragazza infatti sta ancora affrontando il viaggio in barca attraverso l’Atlantico dopo il suo viaggio negli Stati Uniti. Ormai è nota la sua battaglia contro i viaggi in aereo (troppo inquinanti): in settembre aveva scelto di veleggiare Oltreoceano per dedicare il suo anno sabbatico alla partecipazione a diversi eventi green in America. L’appuntamento principe avrebbe dovuto essere in Cile, dove però la crisi politica ha costretto gli organizzatori a trasferire il summit Onu sul clima in Spagna, a Madrid. A quel punto per Greta è partita una corsa contro il tempo per riuscire a rispettare l’agenda. Per sua fortuna una famiglia le ha offerto un passaggio per rientrare in Europa.